Pestalozzi
nasce a Zurigo nel 1746 da una famiglia di origine lombarda.
All’età di dieci anni rimane orfano di padre e viene
allevato dalla madre e dalla governante. L’amore materno il punto
iniziale della sua educazione.
Pestalozzi
preferisce la campagna alla città. Egli infatti tenta di applicare
nuovi metodi utili all’agricoltura. Inizia così un progetto dove i
bambini devono imparare a coltivare alcuni prodotti agricoli,a
tessere il cotone ecc.ecc. A partire dal 1780 prende parte ad
alcuni movimenti rivoluzionari e si dedica alla vita
politica,mostrando interesse alla classe dei più poveri.
Il tema dei suoi
scritti durante questi anni è la convenzione che le riforme
politiche portino ad
una nuova forma di educazione. Nel 1798 Pestalozzi
abbandona ogni incarico politico,dopo aver scontato anche un
arresto,ritiene che il modo migliore per porre
l’educazione
sia l’azione pratica. Diventa allora maestro.
Accetta di svolgere mansioni come precettore per un gruppo di bambini
rimasti orfani. A Stans inizia
la sua avventura fatta di diverse esperienze. L’anno successivo
giunge a Burgdof come assistente e scopre il valore,l’importanza
della lezione oggettiva,basata sull’osservazione e l’analisi dei
fatti. Egli fonda una scuola privata finanziata dal governo,ma quando
decide di tagliare i fondi,Pestalozzi è costretto a chiuderla.
Nelle
scuola per i ceti più disagiati si insegnata a compiere lavori
manuale,a leggere e a scrivere.
Secondo Pestalozzi l’allievo deve essere il centro
dell’esperienza didattica,mentre il maestro deve assumere una
posizione laterale perché il suo ruolo è quello di stimolare e
incoraggiare l’allievo,cosa che non potrebbe fare dietro ad una
cattedra perché questo comporta ad una memorizzazione della lezione
in modo critico
e
passivo da parte degli allievi . Inoltre egli afferma che la
psicologia dell’allievo è una scienza dell’individuale(nel senso
che bisogna tener conto dei tempi e delle modalità di sviluppo del
singolo individuo) e assume caratteristiche di scienza
dell’universale(psicologia dell’allievo volta a cogliere gli
aspetti che lo caratterizzano come essere umano,in relazione alle
facoltà intellettive,condivise da tutte le persone). Pestalozzi
afferma che la cosa fondamentale è quello di fornire all’allievo
un profondo senso di sicurezza che nasce dall’amore materno e
mantenuto vivo dall’affetto del maestro che deve prenderlo a cuore
e trattarlo come un figlio.
Iavazzo
Valentina 4g
Presto file audio e video :)
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