#Nonsolosocial





Kahoot è un servizio web 2.0 che consente di realizzare dei quiz e che la classe intera affronta giocando in aula .Ispirato alla pedagogia del gioco, in questo caso digitale ed è un game-based learning collaborativo. Kahoot consente di realizzare test che rientrano nella categoria "a scelta singola".Il suo servizio è gratis così come la registrazione. E' possibile condividere il quiz nei principali social network (Facebook, Twitter, Pinterest etc ..)

Come si crea il quiz

Il quiz è molto semplice da creare.

La prima cosa da fare è dare un titolo al quiz per poi successivamente inserire le domande desiderate.Per ogni domanda occorre inserire il testo , le 4 possibili risposte e naturalmente quella corretta.

E' anche possibile inserire immagini o video per ciascuna domanda e un'immagine di copertina del quiz, decidere l’ordine delle domande, se le risposte devono essere poste in modo casuale, stabilire se si deve avere un punteggio per ogni risposta e anche indicare il tempo per la soluzione di ogni domanda.

Come si somministra il Quiz

Le domande vengono visualizzate in aula davanti all'intera classe con un videoproiettore o utilizzando una Lim.Gli studenti utilizzando i loro tablet o smartphone( scaricando l'app) e collegandosi al sito Kahoot, inseriscono il PIN del quiz, che compare sulla proiezione a parete o sulla LIM.

Dal proprio smartphone (che funge da “telecomando” ) rispondono alle domande che appaiono sullo schermo, dopo avere scelto un loro nickname . Allo scadere del tempo compaiono quelle che erano le risposte esatte, quelle sbagliate e il punteggio di ciascuno dei partecipanti e così via fino alla fine. Alla conclusione apparirà sullo schermo il risultato complessivo finale dell'intera classe con il punteggio di ognuno dei partecipanti.

Non vi resta che scaricare l'app 
registrarvi al sito e divertirti !!! 

Esempio di Quiz .
Grazie per le info a : Gianfranco Marini



Giovanni Bosco nasce a Castelnovo D’Asti nel 1815.Egli cresce in un contesto familiare difficile per la perdita del padre. A nove anni si verifica un fatto eccezionale, dove attraverso un sogno gli appare il segno della sua missione spirituale, cioè occuparsi dei giovani che vivono in condizioni di vita disagiate. Egli tiene in serbo questa missione e decide di seguire la via del sacerdozio, in seguito a diverse esperienze decide di aprire delle istituzioni dedicate all’educazione dei ragazzi dando vita alla Società Salesiana. Nel 1872,fonda l’istituto indirizzato all’educazione delle ragazze. La pedagogia di Giovanni Bosco s’inserisce nell’epoca positivistica manifestando uno spirito vicino al pensiero liberale cattolico del Risorgimento. Dal positivismo recupera il principio dell’azione preventiva. Il metodo preventivo si fonda sull’idea che l’anima umana non abbia un fondo di cattiveria e anche coloro che agiscono il male a causa delle esperienze passate non sono cattivi d’origine. Bisogna però intervenire per fare in modo che le occasioni di vizio non prendano il sopravvento. L’educazione per Don Bosco è essenzialmente azione: ipotizza una scuola del lavoro, con finalità tecniche e professionali per la quotidianità dei ragazzi. Il lavoro viene percepito come strumento per permettere ai ragazzi di entrare in contatto con la società. L’etica del lavoro è alla base delle formazione morale e religiosa della persona. I ragazzi devono essere inseriti in un contesto più ampio dove essi devono essere accolti e seguiti amorevolmente  durante l’intera settimana: nascono così l’oratorio e il collegio salesiano. La società Salesiana si è attivata, dopo la morte di Don Bosco allargando la sua missione allo sviluppo della cultura, soprattutto di quella pedagogia e umanistica.


"Non aver paura del cambiamento, ma abbi fiducia nelle tue capacità.
Sii coach di te stesso e dedica più tempo a motivarti invece di demotivarti.
Ricorda che tu sei la tua risorsa più grande nella tua vita"

Youtube "Prof.ssa Elena della Vella"


Marx è un esponente del materialismo storico dialettico.
Egli rivaluta la struttura economica della società, proponendo
il conflitto tra le classi sociali come motore del divenire storico.
Inoltre, Marx sviluppa il concetto di alienazione derivato da Feuerbach: 
secondo lui si dovrebbero ricercare nel fenomeno dell’alienazione i motivi 
per i quali l’individuo si affida alla religione. 



Benvenuti nel blog "Enjoy e-learning" !
Il nostro scopo è quello di dimostrare che è possibile avere una scuola più moderna e coinvolgente grazie a programmi didattici innovativi utilizzando il web e le risorse che questo offre in campo educativo. L'idea nasce dalla Prof.ssa Elena della Vella che vede nei social network dei mezzi utili per la diffusione del sapere.Il progetto è sviluppato e curato dalla classe 4G del Liceo delle Scienze Umane "Francesco Degni" di Torre del Greco (NA) . 

Per informazioni, di seguito i principali referenti :


Clelia Mirra
  Comenius 






  Rosseau 






Buon pomeriggio a tutti !
Dedicate un paio di minuti del vostro tempo per la visualizzazione di questo video .
Siate i creatori della vostra vita!
«Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, il progresso e la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera. Voi che potete fare di questa vita una splendida avventura.[..] Uniamoci tutti! Combattiamo tutti per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. Combattiamo per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare l’avidità e l’odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Nel nome della democrazia siate tutti uniti!»




Pestalozzi nasce a Zurigo nel 1746 da una famiglia di origine lombarda. All’età di dieci anni rimane orfano di padre e viene allevato dalla madre e dalla governante. L’amore materno il punto iniziale della sua educazione. Pestalozzi preferisce la campagna alla città. Egli infatti tenta di applicare nuovi metodi utili all’agricoltura. Inizia così un progetto dove i bambini devono imparare a coltivare alcuni prodotti agricoli,a tessere il cotone ecc.ecc. A partire dal 1780 prende parte ad alcuni movimenti rivoluzionari e si dedica alla vita politica,mostrando interesse alla classe dei più poveri. Il tema dei suoi scritti durante questi anni è la convenzione che le riforme politiche portino ad una nuova forma di educazione. Nel 1798 Pestalozzi abbandona ogni incarico politico,dopo aver scontato anche un arresto,ritiene che il modo migliore per porre l’educazione sia l’azione pratica. Diventa allora maestro. Accetta di svolgere mansioni come precettore per un gruppo di bambini rimasti orfani. A Stans inizia la sua avventura fatta di diverse esperienze. L’anno successivo giunge a Burgdof come assistente e scopre il valore,l’importanza della lezione oggettiva,basata sull’osservazione e l’analisi dei fatti. Egli fonda una scuola privata finanziata dal governo,ma quando decide di tagliare i fondi,Pestalozzi è costretto a chiuderla. Nelle scuola per i ceti più disagiati si insegnata a compiere lavori manuale,a leggere e a scrivere. Secondo Pestalozzi l’allievo deve essere il centro dell’esperienza didattica,mentre il maestro deve assumere una posizione laterale perché il suo ruolo è quello di stimolare e incoraggiare l’allievo,cosa che non potrebbe fare dietro ad una cattedra perché questo comporta ad una memorizzazione della lezione in modo critico e passivo da parte degli allievi . Inoltre egli afferma che la psicologia dell’allievo è una scienza dell’individuale(nel senso che bisogna tener conto dei tempi e delle modalità di sviluppo del singolo individuo) e assume caratteristiche di scienza dell’universale(psicologia dell’allievo volta a cogliere gli aspetti che lo caratterizzano come essere umano,in relazione alle facoltà intellettive,condivise da tutte le persone). Pestalozzi afferma che la cosa fondamentale è quello di fornire all’allievo un profondo senso di sicurezza che nasce dall’amore materno e mantenuto vivo dall’affetto del maestro che deve prenderlo a cuore e trattarlo come un figlio.



 Iavazzo Valentina 4g             

A scuola ho visto insieme alla mia classe e alla prof. di scienze umane , uno dei film che non mi stancherei mai di vedere "L'attimo fuggente" .Il film racconta la storia di una classe di ragazzi di un prestigioso collegio inglese che fornisce ai ragazzi una educazione molto puntigliosa, e del loro insegnante di lettere, il professor Keating, interpretato dall'attore Robin Williams. Keating, esalta l'anticonformismo e crede che la società migliori grazie al sorgere di nuove idee e non dall'accettazione indiscussa di regole sociali. Vuole trasmettere ai suoi alunni l'importante del noto "Carpe diem" di Orazio, "Cogli l'attimo". Genitori e autorità scolastiche però, sono contrari ai metodi del professor Keating, ritenuti inopportuni. Vogliono che i ragazzi seguano le orme dei padri realizzandone quelle che ne sono le aspettative.Il film mi è piaciuto perché il professor Keating è l'insegnante che tutti speriamo di incontrare. Il professor Keating sa catturare l'interesse degli studenti,cerca di rendere la scuola dinamica, non noiosa, vuole che i suoi studenti vadano oltre i libro di testo, che imparino a leggere tra le righe, ad ampliare i propri orizzonti, a credere in sè stessi. Abbiamo bisogno di insegnanti che siano in grado di andare oltre al voto scritto, capaci di saper trasmettere che quelli sul registro passano, i voti importanti saranno quelli che ci daremo e ci daranno nel corso della nostra vita. Keating lesse ai suoi studenti una frase "Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo vola e lo stesso fiore che oggi sboccia domani appassirà”. E' questa la chiave di tutto: rendersi conto di star vivendo, bisogna vivere la vita cogliendo le opportunità che ti offre, poiché non sempre queste ritornano. La vita si ritroverà poi ad essere scandita dai rimpianti, dal fastidioso riecheggiare dei "e se... e se... e se..." che hanno il potere di tormentarti per tutta la vita. Credo che il film dia tanti spunti di riflessione, alla fine non si può non soffermarsi a riflettere e pensare, “ma io questa vita, quella tanto citata rosa la sto coltivando nel modo giusto?”