Giovanni Bosco nasce a Castelnovo D’Asti nel 1815.Egli
cresce in un contesto familiare difficile per la perdita del padre. A nove anni
si verifica un fatto eccezionale, dove attraverso un sogno gli appare il segno
della sua missione spirituale, cioè occuparsi dei giovani che vivono in
condizioni di vita disagiate. Egli tiene in serbo questa missione e decide di
seguire la via del sacerdozio, in seguito a diverse esperienze decide di aprire
delle istituzioni dedicate all’educazione dei ragazzi dando vita alla Società
Salesiana. Nel 1872,fonda l’istituto indirizzato all’educazione delle ragazze.
La pedagogia di Giovanni Bosco s’inserisce nell’epoca positivistica
manifestando uno spirito vicino al pensiero liberale cattolico del
Risorgimento. Dal positivismo recupera il principio dell’azione preventiva. Il
metodo preventivo si fonda sull’idea che l’anima umana non abbia un fondo di
cattiveria e anche coloro che agiscono il male a causa delle esperienze passate
non sono cattivi d’origine. Bisogna però intervenire per fare in modo che le
occasioni di vizio non prendano il sopravvento. L’educazione per Don Bosco è
essenzialmente azione: ipotizza una scuola del lavoro, con finalità tecniche e
professionali per la quotidianità dei ragazzi. Il lavoro viene percepito come
strumento per permettere ai ragazzi di entrare in contatto con la società.
L’etica del lavoro è alla base delle formazione morale e religiosa della
persona. I ragazzi devono essere inseriti in un contesto più ampio dove essi
devono essere accolti e seguiti amorevolmente
durante l’intera settimana: nascono così l’oratorio e il collegio
salesiano. La società Salesiana si è attivata, dopo la morte di Don Bosco
allargando la sua missione allo sviluppo della cultura, soprattutto di quella
pedagogia e umanistica.
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